Non vediamo

Le cose come sono,

Le vediamo come

Siamo

Anaïs Nin

 

il mio orientamento

Il modello scientifico dell’approccio cognitivo – costruttivista sostiene che per conoscere il mondo interno e il punto di vista di un individuo è indispensabile mettere a fuoco le sue modalità, uniche e peculiari, di riferirsi l’esperienza.

Ogni essere umano è dotato di una propria mappa del mondo, di una propria Organizzazione di Significato Personale, attraverso la quale dà forma, interpreta, attribuisce senso alla propria realtà (interna ed esterna). La conoscenza passa attraverso la soggettività dell’osservatore, il quale mette sempre un po’ di sé nell’osservazione che fa. Attribuiamo un significato alla nostra esperienza – a ciò che vediamo, sentiamo ecc.- in funzione delle caratteristiche che ci connotano come persona.

Già nella prima infanzia l’esperienza inizia a essere riordinata in una storia personale, assecondando uno stile cognitivo, affettivo, interpersonale che si costruisce nel contesto della relazione con le figure di attaccamento: una trama narrativa della vita, nel corso della quale le esperienze affettivamente pregnanti acquisiscono significati specifici e da cui si ricava un senso che viene percepito come unico, stabile, condivisibile e che verrà esplorato e arricchito, finché sarà possibile, da esperienze nuove e successive. 

In ottica costruttivista non esiste quindi un disagio, un problema o un sintomo che non porti con sé un senso; il sintomo è qualcosa che la persona ha costruito in virtù della sua esperienza. E’ il modo migliore che il soggetto ha trovato per mantenere un equilibrio, nonostante l’elevato costo emotivo. Nella relazione di aiuto che si instaura tra un paziente e lo psicologo, che indossa lenti cognitivo – costruttiviste, l’obiettivo sarà quello di comprendere la funzione del suo malessere (a cosa serve?). Da qui può prendere avvio un processo di cambiamento che miri a un aumento di consapevolezza così come di flessibilità, come capacità di guardare e di guardarsi da più punti di vista, che porti il soggetto a provare a costruire modalità alternative di fare esperienza riuscendo a sentire queste altre modalità di essere e di porsi nelle situazioni problematiche in modo più adeguato e funzionale al sé.

Riferimenti bibliografici:
La psicoterapia tra arte e scienza di Vittorio Guidano e Giovanni Cutolo (cur.), Franco Angeli 2016
La coscienza di sé. Origine del significato personale di Bernardo Nardi, Franco Angeli 2013.

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Dott.ssa Giovanna Virgilio

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